Arrivare in Italia

Cosa succederà al mio arrivo?

Arrivato in Italia con un visto di ingresso per motivi umanitari, seguirai la procedura prevista per qualsiasi richiedente protezione internazionale. Per presentare la domanda di protezione internazionale, dovrai andare in Questura – Ufficio Immigrazione della Polizia, dove i tuoi dati personali (nome e cognome, luogo e data di nascita) saranno registrati, verrà fatta una foto a te e alla tua famiglia e ti saranno prese le impronte digitali. Entro 30 giorni dalla presentazione della domanda, ti verrà fissato un colloquio davanti alla Commissione territoriale competente, che ti farà alcune domande per valutare la tua situazione personale. La Commissione dovrebbe decidere entro 3 giorni, anche se in Italia questa procedura normalmente dura più a lungo. Nel caso in cui ti venga riconosciuto lo status di rifugiato, ti verrà dato un permesso di soggiorno della durata di 5 anni, al termine dei quali potrai chiedere il rinnovo.

Di quali tipi di servizi sociali posso usufruire?

I servizi sociali servono ad aiutarti a migliorare le tue condizioni di vita se vivi in Italia e ti trovi in difficoltà. Sono normalmente forniti dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) e puoi richiederli andando direttamente all’ufficio locale dei servizi sociali comunali oppure all’ASL del territorio in cui hai la residenza. I diversi tipi di servizi sociali sono diretti a: (i) persone con problemi fisici o psichici (o malate di HIV e tubercolosi); (ii) anziani; (iii) donne incinte o che hanno subito violenza in Italia o in un altro paese; (iv) minori e minori non accompagnati; e (v) persone che hanno subito un trauma o uno shock. I servizi sociali che in questi casi puoi richiedere comprendono generalmente l’assistenza di qualcuno che viene a casa tua per aiutarti a gestire il tuo problema, cibo o buoni pasto, accompagnamento e trasporto nei luoghi in cui hai bisogno di andare (per esempio un ospedale), e supporto per trovare un lavoro.

Posso portare la mia famiglia in Italia?

Sì, puoi portare con te il tuo coniuge, se maggiorenne e non legalmente separato, i tuoi figli minorenni con il consenso dell’altro genitore e sempre che non siano sposati, ed infine i tuoi figli maggiorenni se per gravi motivi di salute sono totalmente invalidi

Alloggio (All’arrivo e dopo es. affitto, housing sociale)

Arrivato in Italia, potrai vivere temporaneamente in alloggi messi a disposizione dalla Federazione delle Chiese Evangeliche (Fcei) e la Comunità di Sant’Egidio. In queste comunità potrai vivere gratuitamente, solo o con la tua famiglia, per un anno o fin quando non trovi un altro posto. Al termine del primo anno, per vivere regolarmente in Italia, devi trovare un alloggio che puoi ottenere grazie all’ospitalità di un amico/familiare oppure affittando o acquistando una casa. Il familiare/amico che ti offre ospitalità ha l’obbligo di comunicarlo entro 48 ore alla Questura, al Commissariato, al Comune o al Centro per l’Impiego competente per zona. Per affittare una casa, invece, devi firmare un contratto di affitto che stabilisce, tra le altre cose, quanto pagare ogni mese al padrone di casa e la durata del contratto stesso. Il contratto deve essere registrato entro 30 giorni dalla firma presso l’Agenzia delle Entrate. Hai anche il diritto ad acquistare una casa alle stesse condizioni dei cittadini italiani. Infine, hai anche diritto a vivere in case messe a disposizione dalle regioni o altri enti locali presentando domanda al Comune in cui hai la residenza. In casi di difficoltà puoi anche usufruire di un alloggio presso una comunità o un centro di accoglienza.